PALAZZO DEL VESCOVO

La sua storia è strettamente collegata alle vicende del prestigioso monastero di Pomposa. Edificato in un luogo anticamente sacro, la "Domus Dominicata", il palazzo, per volere dell'Abate di Pomposa, divenne sede per gestire gli aspetti civili, legali ed economici di tutto il territorio a Codigoro, allora capoluogo della "Insula Pomposiana". Nel 1520 divenne sede della Prepositura Pomposiana e residenza episodica del Cardinale Preposito o di un suo delegato.

 

Dopo la perdita del Ducato di Ferrara da parte degli Estensi e la sua devoluzione al Papa, l'antico "Palazzo dell'Abate" fu parzialmente distrutto. Nel 1762 la Curia comacchiese ne ottenne il controllo ecclesiastico provvisorio e la proprietà dell'edificio, insieme ai benefici connessi. Da questo momento, il "Palazzo dell'Abate" di Pomposa divenne il "Palazzo del Vescovo".

 

Agli inizi del 1700 la famiglia Cestari di Chioggia acquistò i terreni a Codigoro e, volendo risiedervi, ottenne dalla curia il permesso di restaurare quanto restava dell'antico palazzo. Nel 1732 il Palazzo fu restituito alla comunità codigorese e nel corso della prima guerra mondiale, tenuto vuoto per molto tempo dalla curia, fu occupato dalle famiglie dei profughi veneti sfollati in seguito alla battaglia di Caporetto, molte delle quali rimasero stabilmente nell'edificio fino alla fine degli anni '50.

 

All'inizio del 1960 il Comune di Codigoro ha acquistato il palazzo e dopo il restauro, nel 1978, lo ha istituito come Centro Culturale e sede della Biblioteca Comunale. Nel 2001 la biblioteca di Palazzo del Vescovo è stata intitolata allo scrittore Giorgio Bassani.