A NORD DEL PARCO
Boschi di pianura, memorie di antiche foreste, un antico e imponente centro spirituale medioevale e la bellezza disarmante della Foce del maestoso fiume Po. La prima proposta che vi facciamo (tre giorni e due notti) esplora i dintorni settentrionali del Parco del Delta.
1° GIORNO: RIVA DEL PO - MESOLA
La partenza è dal territorio di Riva del Po, comune che sorge sulle sponde del Grande Fiume e costituisce il luogo delle vicende narrate nel celebre romanzo “Il Mulino sul Po” di Riccardo Bacchelli. Ci si dirige, quindi, verso Mesola e il suo Grande Bosco, affascinante residuo di bosco di pianura che si estende per più di 1.000 ettari e può essere facilmente visitato in autonomia a piedi o in bicicletta seguendo i percorsi autorizzati che permettono di avvistare cervi e daini. Gli Estensi, in epoca rinascimentale, amavano cacciare in questi luoghi, dove eressero il maestoso Castello della Mesola, oggi sede del Museo del Cervo. A pochi chilometri da questa Delizia s'incontra il Boschetto di Santa Giustina, anche chiamato Bosco della Fasanara, che con il suo ricco sottobosco si estende fino alla suggestiva Torre Abate, opera dell’ingegneria idraulica estense.
2° GIORNO: GORO - POMPOSA
Il giorno successivo parte dall’atmosfera sonnecchiante e intrisa di aria salmastra che caratterizza il piccolo borgo di pescatori di Goro, all’estremo lembo della provincia ferrarese e proteso a oriente verso il mare. Importante porto peschereccio, è il punto di partenza di numerose imbarcazioni che seguono itinerari alla scoperta dell'ambiente naturale deltizio e scendono lungo il fiume fino al mare, tra isole, scanni e canneti, oltre ad essere luogo privilegiato per il birdwatching. Di particolare suggestione il cosiddetto “Scannone di Goro”, meglio conosciuto come “Isola dell'Amore”, un recentissimo lembo di terra emerso a conseguenza dell'avanzamento del fiume Po, nella cui parte terminale si erge il Faro di Goro, costruito nel 1950 per sostituire l'ottocentesca Lanterna Vecchia ed oggi una delle attrattive principali della zona. Da Goro all’Abbazia di Pomposa il tratto è breve; questo capolavoro dell’arte romanica appare improvviso al visitatore con il suo svettante campanile nella verde pianura, dischiudendo inaspettati tesori di arte e di storia. Sparuti gruppi di monaci benedettini decisero di avviare una piccola comunità a partire dal VI-VII secolo d.C. ma fu dopo il Mille che cominciò la stagione di maggior splendore, con il monastero che accolse illustri personaggi del tempo, tra i quali il celeberrimo Guido d'Arezzo, il monaco inventore della scrittura musicale basata sul sistema delle sette note. All'interno della basilica di Santa Maria uno dei cicli di affreschi più preziosi di tutta la provincia di ispirazione giottesca.
3° GIORNO: CODIGORO - FOCE DEL PO
Il terzo ed ultimo giorno del nostro viaggio, infine, porta ad esplorare i dintorni di Codigoro, importante centro agricolo del basso ferrarese, la cui evoluzione storica è strettamente legata alle secolari vicende dell'azione di bonifica. La suggestiva Oasi di Canneviè, a pochi chilometri dal centro, è una piccola valle salmastra e antico relitto vallivo di un più vasto complesso di lagune costiere che circondava l’Abbazia di Pomposa. Una vera e propria oasi di tranquillità percorribile a piedi o in bicicletta, che comprende anche un percorso naturalistico attrezzato per il birdwatching. Da qui, inoltre, partono escursioni in motonave tra gli impenetrabili canneti fino alla Foce del Po di Volano.